Lago Maggiore e Dintorni

ISOLA MADRE
Sulla più grande delle isole proprietà della Famiglia Borromeo, un giardino all’inglese di piante rare e fiori esotici, nel quale vivono colorati pavoni e fagiani, la occupa quasi totalmente. Il Palazzo del XVI sec. è interessante per la ricostruzione di ambienti d’epoca e per le collezioni di livree, bambole e porcellane. Eccezionale l’esposizione dei “Teatrini delle Marionette” del ‘600-’800. Apertura: da metà marzo a ottobre.
ISOLA BELLA
Nel 1632 Carlo III Borromeo iniziò la costruzione del palazzo dedicato alla moglie Isabella d’Adda e del suo parco: concepiti come un immaginario vascello con la villa a prua e il giardino a poppa, essi danno tuttora fama all’isola. Nella maestosa dimora barocca un susseguirsi di meravigliose sale arredate con arazzi, mobili, statue, dipinti, stucchi porta alla frescura delle grotte a mosaico. Dal palazzo si accede al grandioso giardino all’italiana dove, tra piante acidofile, agrumi e rare specie vegetali di provenienza lontana, si aggirano bellissimi pavoni bianchi. Articolato in 10 terrazze digradanti, il giardino è abbellito da vasche, fontane e una moltitudine di statue. Apertura: da metà marzo a ottobre.
ISOLA DEI PESCATORI
L’Isola Superiore, meglio conosciuta come “dei Pescatori” per sottolineare l’occupazione tipica cui da tempo sono dediti i suoi abitanti, si presenta come uno spettacolare dedalo di vicoli acciottolati dalle caratteristiche case colorate. Gioiello dell’isola è la piccola Chiesa di S. Vittore risalente al XI sec. Un buon numero di ristoranti permette di degustare i piatti tipici di lago. Le bancarelle e i negozietti che si snodano lungo le sue vie rendono l’atmosfera ancora più pittoresca.


MOTTARONE
Situato tra il Lago Maggiore e il Lago d’Orta, il Mottarone è considerato uno dei balconi naturali più belli di tutto il Piemonte e non solo. La sua formazione orografica consente di spaziare dalla Pianura Padana alle cime delle Alpi. L’occhio del visitatore è colpito particolarmente dalla vetta del Monte Rosa e da ben sette laghi (Lago Maggiore, Lago d’Orta, Lago di Mergozzo, Lago di Varese, Lago di Comabbio, Lago di Monate, Lago di Biandronno). Il Mottarone è luogo di svago in ogni stagione: sport invernali, ma anche trekking e mountain bike in estate. Da provare è Alpyland, slittovia da brivido a tutta velocità lungo i suoi pendii! Prova anche i menu tipici della zona nei caratteristici ristoranti.
LA FUNIVIA STRESA-ALPINO-MOTTARONE
Dal Lido di Carciano (Stresa) parte la Funivia StresaAlpino-Mottarone che, con un tragitto di 20 minuti, raggiunge quota 1.491 m.
MOTTARONE
Situato tra il Lago Maggiore e il Lago d’Orta, il Mottarone è considerato uno dei balconi naturali più belli di tutto il Piemonte e non solo. La sua formazione orografica consente di spaziare dalla Pianura Padana alle cime delle Alpi. L’occhio del visitatore è colpito particolarmente dalla vetta del Monte Rosa e da ben sette laghi (Lago Maggiore, Lago d’Orta, Lago di Mergozzo, Lago di Varese, Lago di Comabbio, Lago di Monate, Lago di Biandronno). Il Mottarone è luogo di svago in ogni stagione: sport invernali, ma anche trekking e mountain bike in estate. Da provare è Alpyland, slittovia da brivido a tutta velocità lungo i suoi pendii! Prova anche i menu tipici della zona nei caratteristici ristoranti.
LA FUNIVIA STRESA-ALPINO-MOTTARONE
Dal Lido di Carciano (Stresa) parte la Funivia StresaAlpino-Mottarone che, con un tragitto di 20 minuti, raggiunge quota 1.491 m.

I GIARDINI BOTANICI DI VILLA TARANTO
Nel 1931 il capitano scozzese Mc Eacharn acquistò una vasta proprietà posta sull’adiacente Collina della Castagnola dal Conte di Sant’Elia. Un antenato del capitano ricevette da Napoleone il titolo di Duca di Taranto e il gentiluomo scozzese decise di chiamare questo suo possedimento Villa Taranto. Mc Eacharn trasformò il vecchio giardino all’italiana in un parco moderno, arricchendolo di oltre tremila esemplari di piante provenienti da ogni parte del mondo, terrazze, specchi d’acqua e ampi prati digradanti verso il lago. Villa Taranto diventò così un importante punto di riferimento per i botanici contemporanei e per alcuni suoi esemplari preziosi è addirittura considerata un “museo di rarità”. Il capitano scozzese volle che il suo giardino diventasse il giardino di tutti e nel 1938 donò Villa Taranto all’Italia. Con l’apertura dei giardini ai visitatori il capitano si impegnò ad abbellirli ulteriormente coltivando migliaia di piante fiorifere, ammirabili tuttora grazie all’apertura giornaliera da marzo a novembre.
